L'oro di  Satanasso
da la "brasa ... la spluvia", per gentile concessione

Arrancava, sbuffando il diavolo su per il ripido sentiero di Piamprato, con sul groppone un pesante sacco di monete d'oro.
Era il ricco tesoro di un signorotto, che dominava in quei lontani anni la Valsoana, frutto di innumerevoli ingiustizie e ruberie, di ogni genere, perpetrate ai danni dei poveri montanari.

Ma al momento di godersi il malloppo, la morte lo aveva colto, all'improvviso. La sua anima nera, manco a dirlo, Satana l'aveva sprofondata negli abissi infernali ed il tesoro se lo era arraffato ed, appunto, stava per trasferirlo in montagna, non certo per farne parte agli abitanti di Piamprato, ma rimuginando qualche altra diavoleria, a danno dell'uomo, verso cui nutre un odio profondo.
Attraversato il pianoro di Piamprato, con le sue misere casupole, appena fuori del villaggio, aveva nascosto il sacco, sotto un grosso masso. Si era, poi, appollaiato, su un dirupo poco lontano, in attesa, come leone ruggente -al dire di San Pietro- della preda.

Una vecchietta scendeva, in quel giorno, di domenica, da Prato Rotondo, piccolo gruppo di capanne, sopra Piamprato.

Giunta vicino al masso, la sua attenzione viene attirata da qualcosa di luccicante. Era una moneta d'oro lasciata a bell'apposta dal diavolo, per i suoi scopi malefici. La donna la prese in mano e subito pensò che, certamente, altre monete stavano nascoste, sotto il masso. Ritornò, da dove era venuta, in tutta fretta, per divulgare la bella notizia ed... addio alla Messa.Cosa fare? Munirsi di arnesi necessari e recarsi al più presto a scavare, per impossessarsi del tesoro. Purtroppo,l'impresa non era facile, come ci si poteva immaginare. Il terreno circostante il masso diventava sempre più duro e quasi roccioso. Qui centrava, certamente, lo zampino, o zampone, del diavolo.

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Ma la bramosia dell'oro che divorava quei poveri disgraziati faceva superare quella durissima fatica. Ormai, era da parecchi giorni che si alternavano nello scavo, quando, finalmente, riuscirono ad estrarre il famoso sacco e ad aprirlo. Tutti attorno si apprestavano a cacciare le mani nel sacco per stringere un pugno di monete d'oro. Ma quale cocente delusione!

Una bracciata di foglie secche ed alcuni ciottoli: tutto il suo contenuto. Urla di rabbia, imprecazioni, orribili bestemmie si elevarono da quegli sventurati. Satana sulla rupe scoppiò in una oscena sghignazzata; ancora una volta il suo disegno diabolico era stato raggiunto.

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